Indirizzo: Via Roma, 65    

Convento dei Cappuccini

Almeno 18 anni prima che vi si fondasse il convento, Acri ebbe il suo impatto con i cappuccini per mezzo dei fratelli non chierici che vi andavano per la ” cerca della lana”. Anzi uno di questi ,fratello Agostino da dipignano, vi morì dopo aver operato un miracolo; ciò avvenne nell’anno del Signore 1572 secondo una testimonianza giurata.La fondazione del convento di Acri, risale al 1590: il terreno fu comprato da un gentiluomo di questa terra, signor Francesco Antonio Lepera e da Mons. Vescovo Quattromani,cittadino di acri,il quale piantò la croce della fondazione del convento alla presenza del Provinciale il P. Silvestro da Rossano Calabro. La costruzione del convento fu portata avanti celermente poichè, appena quattro anni dopo l’inizio eragià in piena efficienza la chiesa. In tal caso bisognerà attribuirne il merito ai compratori del suolo. Francesco Antonio Lepera e Mons. Quattromani ,i quali, volendo far dono alla loro terra di un convento cappuccino, si adoperano che fosse costruito nel più breve tempo possibile. Al che non fu insensibile la cittadinanza, concorrendovi generosamente senza serbarsi alcun diritto.

Contiguo al palazzo dei Principi Sanseverino, il convento ha sempre goduto della loro minificenza, specialmente al tempo e da parte di Giuseppe Leopoldo e del figlio Luigi, devotissimi del Beato Angelo mentre questi era ancora in vita. Molta importanza il convento l’acquistò per la presenza del nostro Beato Angelo il quale, con l’assenso dei superiori, vi è stato abitualmente di famiglia.Inizialmente era formato da un solo piano, morto il Beato Angelo il 30 ottobre 1739, si pose il problema dell’erezione di un secondo piano poichè, abitualmente sede dello studentato,avendo dovuto destinare alcune celleaduffici della postulazione per la causa di canonizzazione , era diventato angusto, e le 18 celle delleorigini non potevano contenere il numero dei religiosi necessari a svolgere quelle particolari attività imposte dalle mutate circostanze. I frati subirono però l’amarezza di due soppressioni. La prima avvenne il 7 agosto 1809, durante l’occupazione del regno da parte dei francesi che soppressero le congregazioni religiose. L’allontanamento dal convento durò solamente 6 anni. Cosa ne fu del convento e della chiesa non ci è dato sapere, neppure si sa dove andarono i frati. Alcuni di loro, restando in Acri hanno potuto aver cura della chiesa per mantenere viva la devozione all’Addolorata e continuare la custodia dei resti mortali del Beato Angelo. Il 18 aprile 1817 i frati ritornarono ad abitare il convento con il tripudio degli acresi.La serenità del convento durò fino al 7 luglio 1866, inizio della seconda soppressione. P. Giacinto Osso da belmonte ricorda così quel triste giorno: “la mano della rivoluzione mi venne a strappare dalla mia cella dolcissima per scaraventarmi in mezzo alla schifosa corruzione del secolo presente… volli restare in Acri insieme ad una mano dei miei carissimi confratelli, in una casa lontana un trar di pietra dall’amato convento e offertaci dal cuore gentile di un nostro amato.

Annessa al convento vi è la cosiddetta “Chiesa Piccola”, che è stata edificata nel 1590, ma la sue edificazione venne completata nel corso di 5 anni. Venne dedicata inizialmente a Santa Maria degli Angeli e successivamente all’Immacolata Concezione.

 

Padre Giacinto da Belmonte: al secolo Francesco Saverio Osso (Belmonte Calabro, 23 ottobre 1839 – Acri, 23 ottobre 1899), è stato un monaco cristiano, presbitero e scrittore italiano, appartenente all’Ordine dei Cappuccini. Francesco Savero Osso nacque nella località Motta di Santa Barbara in Comune di Belmonte Calabro. Da Roma curò la riapertura di un Convento cappuccino ad Acri, e l’11 maggio 1893 fu uno dei promotori della fondazione della Basilica del Beato Angelo da Acri, nuova sede per i PP. Cappuccini.Nel 1897 tornò ad Acri da Roma, e trovò la Basilica del Beato Angelo già completata.

manuale dell’orologio a pendolo, antica opera francese del Settecento, e al contempo godere di una favorevole posizione panoramica sulla splendida vallata del fiume Mucone.

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